L'ex Oratorio del Montirone è una piccola cappella risalente al XVIII secolo, sconsacrata a partire dagli anni '50 del secolo scorso. Si trova ad Abano Terme (Padova) in via Pietro d'Abano 51, di fronte al colle e parco Montirone, da cui prende il nome. È noto anche come ex Oratorio del Cerato (dal nome dell'architetto che lo progettò) o ex Oratorio di San Giovanni (dal santo titolare).
L'Oratorio fu costruito nel XVIII secolo come luogo di culto per gli ospiti in cura alle terme di Abano. La sua progettazione viene attribuita all'architetto padovano Domenico Cerato e un'iscrizione posta sulla facciata lo data all'anno 1779.
Noto ben presto come monumento di particolare interesse, viene menzionato da Salvatore Mandruzzato nel suo trattato sui Bagni di Abano del 1789, dove lo elenca tra gli edifici collocati presso il colle Montirone "...e una chiesa fatta edificare dalla sovrana munificenza nel 1779 a comodo di quegli ammalati cattolici che alle nostre terme concorrono". A volte citato come "Oratorio della beata Vergine" o "Oratorio del sacro cuore", viene tuttavia censito tra i beni vincolati con il nome "Oratorio di San Giovanni". Fu utilizzato per le funzioni fino alla metà del secolo scorso. Si narra che beata Liduina Meneguzzi fosse solita fermarsi qui a pregare prima di recarsi al lavoro nel vicino albergo. Dato l'ampliamento della zona termale avvenuto dal secondo dopoguerra in poi e l'inadeguatezza del piccolo oratorio al nuovo grande bacino di utenza sviluppatosi, fu dato avvio al progetto di edificazione di una chiesa più grande nelle immediate vicinanze. Nel 1956 il rito fu trasferito presso l'oratorio del sacro Cuore in attesa della costruzione della più ampia e moderna Chiesa del Sacro Cuore, che nel 1958 fu ultimata e aperta al culto. L'Oratorio del Montirone fu allora sconsacrato. È attualmente proprietà privata, utilizzato come spazio espositivo.
È una piccola cappella a pianta rettangolare, con tetto a doppio spiovente e timpano decorato da cornice e rosone centrale.
Viene rappresentata per la prima volta in una veduta di Marco Moro, che la ritrae assieme all'attiguo albergo e ai prospicienti giardini del Montirone, appena riorganizzati e decorati da Giuseppe Japelli nell'ambito di un più ampio progetto di ristrutturazione urbanistica.
Sul timpano è presente un rosone che incornicia un leone di San Marco andante in arenaria vicentina. Tale elemento scultoreo è stato rinvenuto e rimesso in luce durante un restauro del 1987-88. Era in forte stato di degrado, parzialmente scalpellato e obliterato da una tamponatura in mattoni del rosone, attestata dalle foto d'epoca dell'Oratorio.
La porta presenta stipiti e architrave in pietra di Nanto. All'interno si conserva l'altare settecentesco in stucco e marmo rosso veronese. Degli arredi, trasportati quasi completamente nella nuova chiesa del Sacro Cuore tra la fine degli anni '50 e la fine degli anni '80 del secolo scorso, non rimane più nulla.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Ex_Oratorio_del_Montirone