Le prime presenze umane nel territorio del comune risalgono all'età del ferro, non mancano poi reperti di insediamenti di epoca gallica e romana: due tombe in cotto alla cappuccina, un canaletto e una piccola ara dedicata ad Ercole, ritrovati nel territorio ci riportano al periodo gallico-romano.
In epoca longobarda, negli anni 770-772 venne fondato il Monastero di San Pietro di Mandello da parte del re longobardo Desiderio, sorto su una preesistente cella del monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro di regola colombaniana. Nell'833 il vescovo Leone si accordò con l'arcivescovo di Milano Angilberto II per la concessione al monastero di San Vincenzo in Prato di Milano del Monastero di San Pietro, oggi chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Abbadia.
Nel Medioevo il territorio era salvaguardato con torri di guardia a Crebbio, a Maggiana, a Rongio; con castelli ad Abbadia e a Lierna e cinto da un vallo comunicante a lago, Mandello era un paese fortificato. Una di queste torri, la cosiddetta Torraccia (XII secolo), è ancora oggi visibile poco prima di entrare ad Abbadia, giungendo da Lecco.
Nel 1117, per la nomina del vescovo di Como e per il controllo del contado di Lecco, inizia la guerra dei dieci anni fra Como e Milano. La pieve di Mandello, che si era schierata con Como e l'imperatore e col Vescovo e il Papa legittimo, fu teatro di cruenti battaglie navali. Divenne protettorato di Como poi (1196), in seguito a nuove discordie venne ceduto a Milano. Nel 1336 il territorio passa sotto il dominio visconteo e nel 1398, con il duca Gian Galeazzo Visconti, ottiene la promulgazione della raccolta di leggi locali in statuti.
Nel 1480 il Contado della Riviera con Abbadia Lariana assieme a Mandello del Lario, Bellano e Varenna, e l'anno successivo si aggiunsero Dervio, Corenno e Monte Introzzo., viene dato in feudo a Pietro II Dal Verme, conte di Bobbio, Voghera, Castel San Giovanni e tutta la val Tidone, Pieve di Incino e Valsassina, che muore avvelenato dalla moglie nel 1485, e il feudo assieme agli altri della Riviera viene assegnato, non senza contrasti dei cittadini interessati, a Chiara Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza, vedova Dal Verme. Nonostante le frequenti espropriazioni la Sforza seppe mantenere il controllo della situazione fino alla morte (1530), mentre i suoi eredi Fregoso preferirono cedere Mandello e gli altri feudi agli Sfondrati nel 1533. Dal 1533 quindi al 1788 Abbadia e Mandello furono parte importante del feudo Sfondrati della Riviera.
Nel 1495 Abbadia ottiene il conferimento di sede parrocchiale, con dedica a San Lorenzo.
Nel 1629 Abbadia viene saccheggiata dai Lanzichenecchi diretti dalla Valtellina all'assedio di Mantova, sotto la guida di Ranbaldo di Collalto.
Nel XVIII secolo, gli avvenimenti livellano il predominio civile di Mandello, che, nel 1760, si smembra in più comuni, i quali solo più tardi (1928) si riuniranno di nuovo sotto Mandello, ad esclusione di Abbadia sopra Adda e Linzanico, rimasti definitivamente comune a sé stante con l'unico nome di Abbadia Lariana. In questo contesto, Abbadia andò a formare un unico comune col piccolo villaggio di Borbino, per un totale di 440 abitanti.
La rivoluzione francese con le sue truppe e col nuovo sistema amministrativo dei dipartimenti (1796), porterà l'abolizione di privilegi e prerogative feudali. Seguiranno in questo scorcio di storia due grandi battaglie tra francesi e austro-russi; dopo di esse, il periodo napoleonico finisce sostituito dal predominio dell'Impero austro-ungarico.
Fra il 1817 e il 1832 gli austriaci aprono la grande strada militare dello Stelvio e dello Spluga lungo il tratto a lago (attuale S.P. 72). Nel 1830 fu autorizzata l'elezione del primo Consiglio comunale.
Al 1928 risale l'ingrandimento del territorio comunale nei confini attuali, dopo l'annessione del soppresso municipio di Linzanico. Al 1995 si iscrive invece l'effettivo passaggio nella nuova Provincia di Lecco.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Abbadia_Lariana