Dove ora sorge il duomo acquavivese, un tempo era probabilmente collocata una chiesa voluta dal feudatario normanno della universitas di Acquaviva Roberto Serguglione. Essa fu costruita tra l'XI e il XIII secolo ed era stata disegnata seguendo i modelli del Romanico pugliese.
La concattedrale di Sant'Eustachio Martire — la struttura attuale — fu costruita per volontà di Cesare Lambertini a partire dal 1529, quando era feudatario di Acquaviva Giannantonio Donato Acquaviva d'Aragona. Essa fu consacrata nel 1623 dall'arcivescovo di Bari e Canosa Ascanio Gesualdo.
La facciata, rinascimentale, è divisa in tre ordini: in quello centrale è possibile ammirare il magnifico rosone a sedici bracci riccamente decorato. Sul portale centrale a cuspide interrotta eretto da colonne in stile corinzio poggianti su leoni stilofori, vi è rappresentato Dio Padre, sotto il quale trova posto la lunetta con il bassorilievio con la scena della conversione del generale romano Eustachio. All'interno, la basilica-cattedrale vede decorazioni policrome marmoree eseguite nell'Ottocento dal monsignor Giandomenico Falconi. La cripta rivestita ancora da marmi policromi e stucchi sulle volte vede tre altari: a destra uno in marmo dedicato a sant'Eustachio e alla sua famiglia, al centro uno argenteo dedicato al Santissimo Sacramento e a sinistra, ancora in argento, uno dedicato a Maria Santissima di Costantinopoli, patrona di Acquaviva. Quest'ultimo altare conserva nella propria cona il dipinto Madonna di Costantinopoli attribuito a Francesco Palvisino e datato tra il 1540 e il 1560.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Concattedrale_di_Sant%27Eustachio_Martire