Secondo la tradizione la chiesa era originariamente una moschea. La forma attuale risale tuttavia al XVII secolo, sebbene i muri sul lato occidentale siano probabilmente il resto di un edificio più antico. Nel 1623 fu iniziata la costruzione dell'adiacente convento di Santa Maria del Gesù da parte dei Padri osservanti e contemporaneamente la chiesa fu ingrandita ed arricchita, anche per merito di ricche elargizioni da parte di notabili locali. Nel 1660 la chiesa rinnovata venne riaperta al culto e intanto i Padri osservanti nel 1640 avevano ceduto il posto ai Padri riformati i quali dedicarono la chiesa a Santa Rosalia: nella tradizione popolare rimase tuttavia l'antica denominazione. Del convento dei Padri riformati non restano che i ruderi del chiostro, con il porticato con arcate sagomate da mattoni in cotto e poggianti su esili colonne in stile dorico.
La chiesa, ad una sola navata, presenta l'interno semplice e disadorno, ma è arricchita dall'altare centrale barocco, decorato con tarsie marmoree in bicromia, bianche e nere, e dall'altare laterale di Sant'Anna, copia del primo con una più economica decorazione pittorica. Accanto all'altare principale dedicato al nobile Joseph Savina morto il 1655 con lo stemma della sua casata imparentata con la famiglia Colonna. Accanto c'è il quadro raffigurante San Francesco di Paola, opera dei fratelli Francesco e Giuseppe Vaccaro di Caltagirone. Secondo l'ipotesi di Umberto Digrazia la tela di Sant'Anna - S. Gioacchino - S. Giuseppe con la Madonna (con sembianze di S. Rosalia) con il Bambino Gesù del 1632, posta sull'altare di Sant'Anna è un'opera di Pietro Novelli detto il Monrealese, con il suo autoritratto a destra. All'interno della chiesa si conservano altre tele, un'acquasantiera cinquecentesca di scuola gaginiana, e, nella sacrestia, un armadio intarsiato, opera di frà Innocenzo da Petralia. La chiesa ospita inoltre il Crocefisso ligneo di frate Umile Pintorno da Petralia, del 1635,
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Aidone