Nell‘anno 1712 D. Antonia Caracciolo, principessa della Riccia e ultima duchessa di Airola. Dopo attenta riflessione, chiese ai Padri Alcantarini della provincia di Napoli di fondare un convento in Airola.
Il Congresso Definitoriale della provincia Alcantarina Napoletana, il 20 giugno 1712 accettò la richiesta, offrendo la propria attività apostolica aiutando le anime con le confessioni e assistenza ai moribondi e mantenimento della pace.
Il 15 luglio 1712 la stessa Principessa inoltrò la richiesta al vescovo di Sant’ Agata de’ Goti Mons. Filippo Albini, da inoltrare alla S. Congregazione, la quale prima di concedere il decreto per la nuova fondazione richiese il consenso del Clero di Airola, dei Casali e del Parroco del luogo. Gli altri Ordini religiosi locali furono favorevoli alla fondazione. Il vescovo Albini ottenne, dalla S. Congregazione, nel 1713 il decreto per la erezione del convento, confermato nel 1722 con facoltà di porre la prima pietra e di introdurvi i Padri Alcantarini.
La pia fondatrice Antonia Caracciolo, che già si era impegnata alle spese della nuova costruzione, con atto pubblico del 30 ottobre 1713 si obbligò a corrispondere annualmente 72 ducati per i bisogni dei Religiosi che avrebbero abitato l’erigendo Convento.
Superate tutte le difficoltà, il 1 febbraio 1723 la curia vescovile di S. Agata de’ Goti, nella persona del vicario capitolare per la sopravvenuta morte del vescovo Albini, avvalorò il decreto della S. Congregazione e disponeva che l’Arciprete di Airola, D. Giovanni Mango. ne desse il possesso ai Frati Alcantarini.
Il Definitorio della Provincia Alcantarina incaricò come presidente della fondazione il P. Gaetano da S. Niccolò, il quale concordò per il 2 febbraio 1723 il giorno della presa di possesso. In tale data l'Arciprete di Airola con il clero si portò sul luogo dove trovò il detto P. Gaetano, il dott. Francesco Di Ruggiero, come rappresentanti della Principessa, e numeroso popolo. Il notaio della curia vescovile, Vincenzo Fuccio diede lettura dei decreti della S. Congregazione e della Curia, l'atto di donazione del terreno e l'impegno della Principessa di edificare su quel terreno la chiesa ed il convento. L’Arciprete quindi, diede il possesso e P. Gaetano piantò la Croce tra gli applausi del popolo, il suono delle campane e lo sparo di mortaletti.
La costruzione, che andò ultimandosi alla fine de 1725, si sviluppò nello stile degli altri conventi alcantarini, semplice, simmetrico, ornato e grazioso; specialmente devota e raccolta risultò la chiesa.
Oggi l’intero complesso popolarmente viene detto di “San Pasquale” ma il titolo giuridico è “SS. Concezione”.
Sull’altare maggiore venne collocata una immagine dell’Immacolata mentre nella cappella di centro a sinistra San Pasquale.
Terminata la costruzione, sul portone del convento e sulla porta carrese venne incisa la data “1725”, mentre sul portone della chiesa venne posta l’arma gentilizia della famiglia Caracciolo.
All’inizio del XX secolo il Convento venne sopraelevato di un secondo piano per ospitare un collegio serafico. Nel 1942, il Convento passò alla provincia Sannito – Irpina dei Frati Minori.
L’interno, con la sua grande nave centrale dall’inconfondibile stile alcantarino, è adornato da sei cappelle laterali. Sull’altare maggiore, articolate strutture settecentesche danno vita ad una statua lignea della vergine Immacolata. Alla sommità, lo spazio del lunotto, determinato dalla volta di copertura della conca absidale è ornato da un movimentato bassorilievo a stucco di grande effetto plastico. Esso raffigura il Dogma dell’Immacolata.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_della_Santissima_Concezione_(Airola)