La prima chiesa dedicata a San Gabriele fu edificata nel 960 sulla collina di Monteoliveto, dieci anni dopo fu consacrata dall'arcivescovo di Benevento Landolfo. Nel 1033 alla Chiesa fu annesso un piccolo monastero di monaci Benedettini cluniacensi; essi restarono nel monastero fino al 1201. Partiti i cluniacensi, il monastero fu governato dagli abati commendatari che vi restarono fino al 1545. Nello stesso anno il vescovo di Sant'Agata de' Goti Giovanni Guevara concesse il monastero ai Benedettini Olivetani. La nuova comunità soggiornò sulla collina fino alla soppressione napoleonica. Nel 1606, durante i lavori, poco sotto l'altare furono trovati i resti mortali del Beato Agano, monaco cluniacense creato abate nel 1108 da papa Pasquale II durante una sua visita a Monteoliveto. Il 7 dicembre del 1842 il pubblico demanio concesse il Monastero di San Gabriele ai benedettini di Montevergine, aprendovi un priorato con il compito di educare i giovani aspiranti manaci. Restarono su Monteoliveto fino alla successiva soppressione del 1866. Nel 1875 il monastero fu acquistato dalla famiglia Montella e rivenduto nel 1882 alla Congregazione dei Padri Passionisti che a tutt'oggi risiedono su Monteoliveto. La chiesa (quella attuale è la terza) è a forma ellittica, a navata unica dotata di quattro altari laterali e un pregevole altare maggiore. In una delle due nicchie una colonna di porfido rosso custodisce una reliquia di san Bartolomeo Apostolo. Il monastero, risalente al periodo olivetano, è a forma rettangolare con due chiostri. Nel suo interno sono custodite opere d'arte di notevole pregio. La facciata della Chiesa e il poderoso campanile, costruito con grossi blocchi di tufo e di pietra viva sono orientati verso Airola.