Già nei secoli XIII e XIV si parlava di un Albertus d'Alascio (1236) e del territorio di Alascio. La nobile famiglia dei notari del Sacro Romano Impero assunse il cognome "d'Alascio" proprio per indicare la provenienza dal territorio Alaxino, ossia d'Alassio. Da tale famiglia discesero anche i marchesi Ferrero d'Alassio, attraverso il nobile Luca d'Alascio de Alaxio. Nel XVI secolo, Giacomo de' Alaxini dei signori di Druent, Rettore dell'Università di Tolosa, vendette parte del feudo al duca Emanuele Filiberto di Savoia.
La famiglia Alaxio d'Alascio si trasferì in Aragona dove fu nobilitata e iscritta nel Nobiliario de los Reinos y Senores de Espana al numero 2004 descrivendone l'arma di oro con sei medaglioni di nero. La famiglia d'Alascio, di antico lignaggio cavalleresco, si trasferì con Blasco d'Alascio, l'ammiraglio Roger de Lauria e Baldovino conte di Ventimiglia, in Maratea. Tale famiglia diede personaggi illustri alla città: prof. Vincenzo D'Alascio, poeta e insegnante, sindaco di Maratea dal 4 gennaio 1965 al 14 gennaio 1970, il Cav. Giuseppe d'Alascio cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia e il nobile Francesco d'Alascio, proprietario terriero e cognato del barone Don Giustiniano Lacava di Sant'Andrea, che il 7 settembre 1861 venne sequestrato dai briganti nei territori di Castronuovo di Sant'Andrea.. Dott. Edoardo D'Alascio, nominato in data 3 settembre 2014, commissario straordinario del Comune di Ceccano dal Ministro dell'interno Angelino Alfano. Il 10 Aprile 2019 Sua Santità Papa Francesco ha nominato Capo Ufficio della Biblioteca apostolica vaticana la Dott.ssa Amalia D'Alascio. Attualmente la famiglia risiede in Genova, Pisa, Madrid e Parigi. Titolo nobiliare: Cavaliere Ereditario della Corona d'Aragona, trasmissibile per discendenza maschile. (Regno di Spagna); Nobile e Don (Regno d'Italia).
La fondazione di Alassio, nota come Alascio, risalirebbe tra il X e l'XI secolo quando in prossimità della chiesetta di Sant'Anna ai Monti sorse il primo nucleo - il Burgum Alaxii - e altri nuclei familiari si stabilirono sulla collina retrostante presso l'attuale borgata Madonna delle Grazie, nel luogo conosciuto da allora come Castè. Qui si può ancora vedere uno dei più antichi stemmi di Alassio.
Il feudo dall'XI secolo fu in possesso dei monaci benedettini dell'abbazia di San Martino dell'isola Gallinara, e in seguito sotto il controllo del Comune di Albenga che lo acquistarono dai religiosi nel 1303, e con un'amministrazione ingauna che perdurò sino al XVI secolo.
Nel 1521 a seguito delle continue incursioni piratesche furono costruite le prime mura di cinta da porre come difesa del nucleo abitativo. Entrato quindi a far parte dei territori della Repubblica di Genova partecipò nel 1528, con diciotto galeoni, alla guerra contro la Francia ottenendo da Genova ampie autonomie specie nel settore economico.
Nel 1540 divenne sede della locale podesteria e la repubblica genovese incentivò gli scambi commerciali con la Francia, Spagna, Portogallo, Sicilia, Sardegna e Paesi Bassi facendo così del borgo marinaro alassino un importante centro commerciale; come altri paesi costieri della Liguria fu particolarmente attiva la raccolta e il commercio del corallo rosso. Partecipò alla battaglia di Lepanto del 1571 con un'intera flotta navale.
Nel 1625, durante il periodo di ostilità tra lo Stato genovese e il Ducato di Savoia, fu temporaneamente occupato dalle truppe sabaude che verranno poi sconfitte dai soldati genovesi. Al 1659 risalgono i Capitoli politici di Alassio.
Con la successiva dominazione napoleonica venne creata la municipalità di Alassio che rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Capo delle Mele e dal 1803 centro principale del V cantone del Capo Mele nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel VI mandamento omonimo del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona.
Verso la fine del XIX secolo, così come accadde in altri comuni costieri delle due riviere liguri, divenne un importante centro turistico e di soggiorno grazie a una cospicua presenza di villeggianti di nazionalità inglese - tra i visitatori la famiglia Hanbury, creatori dei giardini botanici omonimi di Ventimiglia - che contribuirono alla sviluppo economico cittadino. Dal 1912 la città fu dotata di un Casinò municipale, abbattuto nel 1936 per creare piazza Littorio (attuale Piazza Partigiani). Al referendum del 1946 la città di Alassio votò per il 61,4% a favore della Repubblica.
A cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta del secolo successivo, in coincidenza con il boom economico, fu località alla moda insieme a Portofino e Sanremo. Fu in quegli anni che per iniziativa del pittore alassino Mario Berrino, nacque l'iniziativa del muretto di Alassio.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Alassio