Anticamente detta Bellona ed ubicata sul fronte settentrionale del recinto urbano, Porta San Pietro è il principale innesto al sistema stradale urbano.
In origine la porta doveva essere strutturalmente identica a Porta San Francesco, con dei pilastri laterali in opera poligonale, un architrave monolitico, un vestibolo ed una controporta. Oggi di tale struttura rimane solo qualche reminiscenza. Difatti: il 6 aprile 1850, ce lo racconta Angelo Sacchetti Sassetti, la visita di Papa Pio IX mise di fronte la carrozza papale dello stesso alla più stretta porta di San Pietro. I cittadini però questa volta proposero di portare in braccio la carrozza pur di non veder abbattuta parte della storia della città. Nulla da fare, perché arrivò solerte l'ordine di Papa Pio IX di abbattere la porta per permettere il passaggio della carrozza stessa ed evitare la turpe fatica ai cittadini che si erano proposti di prenderla a spalla. Un gruppo di uomini distinti e in abito nero, e non certo senza versar sudore, ebbero il disonore di cambiare per sempre una delle entrate monumentali della città.
La Porta assunse il nome di San Pietro in epoca paleocristiana, quando con tale nome fu indicato il colle verso cui guarda la porta: su di esso era sorta una chiesa dedicata all'apostolo e un convento, ma in epoca precristiana vi sorgeva un tempio dedicato alla Dea Bellona.
L'ingresso, benché privo del caratteristico architrave monolitico, conserva sulle pietre terminali degli stipiti due arcaici bassorilievi di notevole interesse archeologico, seppur notevolmente danneggiati, uno dei quali è stato interpretato come raffigurazione della dea Bellona; l'altro è presumibilmente legato a Priapo ed al culto della fertilità.
La recente pavimentazione stradale riproduce, in pianta, la struttura dell'antica porta.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Porte_di_Alatri