Chiamata in lingua latina prima Albium Ingaunum e in seguito Albingaunum (crasi del termine originale), traducibile in Città degli Ingauni (dalla popolazione dei Liguri che l'ebbe in origine come centro principale), Albenga fu assai importante per le vicende di conquista ed espansione di Roma nella Liguria occidentale e non solo. Fu alleata dei Cartaginesi durante la Seconda guerra punica (III secolo a.C.) e divenne la base navale del fratello di Annibale Barca, Magone, che da qui, nel 205 a.C., salpò alla volta di Genova per saccheggiarla. Conquistata dai Romani nel 181 a.C., grazie alla campagna del proconsole L. Emilio Paolo, ottenne il diritto latino nell'89 a.C. e la cittadinanza romana nel 45 a.C., divenendo il cuore della romanizzazione dell'entroterra e del territorio circostante. Divenuta municipium già con Giulio Cesare, con la nascita dell'Impero romano Albenga acquisì sempre più importanza anche sotto il profilo economico e, di conseguenza, urbanistico, in quanto punto di riferimento per gli abitanti di una vasta zona che andava da Sanremo a Finale Ligure e, nell'entroterra, alla valle del Tanaro in Piemonte. La fine dell'Impero romano d'Occidente, con la conseguente crisi a più livelli, non lasciò indenne Albenga: nel corso del V secolo, a esempio, la città subì l'attacco e l'invasione dei Goti, con conseguenti saccheggi, uccisioni e distruzione di edifici; lo stesso secolo, però, vide la nascita della diocesi di Albenga, o meglio la sua organizzazione territoriale e strutturale maggiormente definita, con una più capillare diffusione del Cristianesimo (giunto in città sicuramente nel corso del II secolo, forse anche prima) e l'affermazione del vescovo anche come autorità civile. Conquistata dai Longobardi di Rotari, Albenga passò poi sotto il dominio dei Franchi e, nel X secolo, a seguito della loro sconfitta da parte di Berengario II, entrerà nella marca Arduinica, mantenendo lo status di capoluogo per la vasta area circostante.
Intanto stava emergendo in città la forza, non solo spirituale, dell'abbazia di Santa Maria e San Martino dell'isola Gallinara, fondata forse nel V secolo sul luogo dove si ritirò San Martino di Tours circa un secolo prima. Nel 940 il vescovo Ingolfo assegnò all'abbazia benedettina il monastero di San Martino in Albenga, che divenne la sede in terraferma dei monaci, assieme ad altre chiese e possedimenti nei dintorni; più avanti, nel 1044, il monastero ottenne da papa Benedetto IX l'esenzione dalla giurisdizione vescovile e diverse proprietà in Italia, che si aggiunsero ad altre in Catalogna (nei dintorni di Barcellona), in Provenza (zona di Fréjus) e in Corsica. La potenza dell'abbazia subirà una lenta e progressiva decadenza a partire dal XIII secolo.
Sotto il profilo civile, nel corso dell'XI secolo inizia a formarsi il comitato di Albenga, retto sino al 1091 da Adelaide di Susa che aveva in città una sua corte regia; questo aspetto denota l'importanza assunta dalla città, la quale partecipò alla prima Crociata e alle lotte per il predominio dei traffici marittimi nel Tirreno. Divenuta libero comune, non passò molto che si trovò a lottare con la sempre più potente Genova, sotto il cui dominio Albenga si mise con un'onerosa convenzione nel 1251; pur avendo perso gran parte della sua libertà, la città godette di una certa autonomia (nel 1288 gli abitanti riuscirono a ottenere statuti propri) e non mancarono periodi di prosperità. Coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, fu sotto la signoria dei Del Carretto del Marchesato di Finale, dei Visconti (1355-1379), dei francesi (1396-1413) e nuovamente di Genova.
Fu occupata dal Ducato di Savoia nel 1625 e nel 1746; più tardi, con i cambiamenti dovuti alle conquiste napoleoniche, divenne capoluogo della giurisdizione del Centa e capoluogo dell'omonima provincia sotto il Regno di Sardegna (1815-1859).
Con la nascita del Regno d'Italia, Albenga fu scelta come capoluogo dell'omonimo circondario nella provincia di Genova; dal 1927 appartiene alla provincia di Savona, istituita proprio quell'anno. Il comune di Albenga subì gli ultimi aggiustamenti ai propri confini amministrativi nel 1929, quando gli fu aggregato il territorio del soppresso comune di Campochiesa.
Durante la Seconda guerra mondiale la città non fu risparmiata dalla barbarie tedesca: tristemente famoso è l'episodio dei cosiddetti "martiri della Foce", che è tra le motivazioni che contribuirono al conferimento ad Albenga, nel 2019, della medaglia d'oro al Merito Civile. Dal 1973 al 1º gennaio 2009 è stata la sede amministrativa della Comunità montana Ingauna.
fonte: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Albenga