Asti fu edificata dai Romani (con il nome di Hasta), sebbene la prima vera fondazione sia da ricondursi a popolazioni liguri che, in precedenza, avevano impiantato un villaggio proprio nella zona corrispondente all'attuale città. Alcune sezioni delle antiche mura sono ancora presenti nella parte settentrionale della città, e nel XX secolo dei lavori di scavo hanno rivelato un'altra sezione delle mura romane nel centro della città.
Nei secoli prima dell'anno Mille, Asti è stata la sede di un ducato dei Longobardi e poi di una contea Carolingia.
In seguito durante il Medioevo, Asti è stata un importante centro di scambi commerciali e bancari. È questo il periodo più felice per la città, che si abbellisce di numerose torri e caseforti e vede estendere il proprio potere su numerose città e paesi, come Bra, Villanova, Fossano, Nizza Monferrato, Ceva e Garessio. La cessione di Castello di Annone da parte del vescovo il 28 marzo 1095 ai consoli dimostra l'esistenza del Comune indipendente già nell'XI secolo.
L'esercito comunale astese partecipò a tutte le Crociate.
Nel periodo comunale, data la grande ricchezza della città, si era sviluppata la classe mercantile. Nacquero infatti proprio in quel periodo le "casane", istituti di credito su pegno. Praticamente i Casanieri prestavano somme di denaro, facendosi consegnare in garanzia terre e castelli. I mercanti astesi operavano in tutta Europa.
Nel Medioevo le famiglie nobili si scontrarono spesso tra loro a causa della lotta tra guelfi e ghibellini.
L'area nord-occidentale della città, tra il centro e la cattedrale, è molto ricca di case di mercanti medievali e di palazzi, molti dei quali dotati di torri monumentali. Asti era nota come la città delle cento torri (sebbene il numero totale fosse di 120), molte delle quali sono ancora presenti tutt'oggi all'interno della cinta muraria.
Successivamente nel 1155 Asti subisce un assedio e successivo incendio da parte delle truppe dell'imperatore Federico I detto il barbarossa. Il dilagare delle truppe imperiali nel circondariato astese portò alla distruzione di vari castelli e roccaforti come ad esempio il castello di Celle Enomondo. Tra le molteplici cause che portano allo scontro due furono determinanti ovvero che in quel periodo ad Asti la fazione guelfa prevaleva su quella ghibellina e così di conseguenza i suoi vassalli e che Asti, fosse sulla strada per un'altra importante città guelfa che non riconosceva l'autorità imperiale come Alessandria.
Nel 1312 il Comune di Asti si sottomise spontaneamente alla protezione del re di Napoli Roberto d'Angiò, nel 1339 acclamò quale signore Giovanni II del Monferrato marchese del Monferrato, nel 1342 si forma la Contea di Asti per la libera adesione dei cittadini astigiani al dominio dei Visconti di Milano, primo Conte di Asti è Luchino Visconti (1342-1349), a lui succederanno Giovanni Visconti (1349-1354) e Galeazzo II Visconti (1354-1356). Nel 1356 una lega nata contro i Visconti capeggiata nuovamente dal Marchese del Monferrato iniziò a liberare molti territori piemontesi dall'influenza milanese e quindi occupò Asti, Giovanni II del Monferrato ridivenne signore e conte d'Asti (1356-1372) alla sua morte la contea passò al giovane Ottone III del Monferrato (1372-1378), che nel 1377 a 17 anni sposò, Violante Visconti figlia di Galeazzo II Visconti e sorella di Gian Galeazzo, una scelta infelice, infatti ne approfittò proprio Gian Galeazzo Visconti (1379-1389) che occupò Asti e ne divenne il nuovo signore e conte. Nel 1389 però la cedette ai duchi d'Orléans, quale dote per sua figlia Valentina Visconti, assieme al centinaio di terre, castelli e villaggi costituenti la sua antica Repubblica, che da quel momento fu definita orgogliosamente "Patria Astese".
Nel 1531 la Contea di Asti venne ceduta ai Savoia dall'Imperatore Carlo V, quale dote di nozze per sua cognata, Beatrice del Portogallo che sposò il duca Carlo III di Savoia. Da quel momento la città seguì le sorti dei Savoia.
Il Ducato di Savoia divenne "Regno di Sardegna" nel 1720, anche se nei fatti ben poco cambiò, a cominciare dalla capitale che rimase a Torino.
Nel 1797 Asti fu teatro di una grande rivolta, passata alla storia con il nome di "Rivoluzione Astese". Il 22 luglio ci fu una sommossa per la scarsità di grano e il 28 venne proclamata la repubblica da Secondo Arò, Felice Berruti, Gian Secondo Berruti e Gioachino Testa. Il 30 le truppe realiste, appoggiate da contadini sandamianesi, rioccuparono la città e il 2 agosto fucilarono gli insorti.
Dal 1800 al 1805 Asti divenne capoluogo del dipartimento francese del Tanaro.
Nel 1935 Asti divenne capoluogo di provincia, staccando il suo territorio dalla provincia di Alessandria.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con gli Alleati, con la Repubblica di Salò e l'occupazione tedesca, Asti e il Monferrato vissero in pieno la guerra di resistenza (in particolare con una delle Repubbliche partigiane, la Repubblica dell'Alto Monferrato dal settembre al dicembre 1944), i bombardamenti anglo-americani, la persecuzione degli ebrei, i rastrellamenti, le deportazioni.
Il 4 settembre 1948 la città subì gravissimi danni e vittime a causa di un'alluvione scatenata da pesanti nubifragi, che provocò l'esondazione di alcuni torrenti come il Borbore e il Tinella e del fiume Tanaro.
Il 6 novembre 1994 fu colpita da una nuova alluvione, dovuta allo straripamento dagli argini del fiume Tanaro.
Il 21 giugno 2012 subì un breve ma fortissimo temporale (una supercella secondo i meteorologi) che non causò fortunatamente gravi danni come nel 1994 ma provocò una piccola alluvione in zone come: piazza Marconi, via Cavour, corso Alfieri e piazza del Palio. Furono calcolati danni all'agricoltura per milioni di euro e danni comunali per altrettanti euro dovuti ad alberi sradicati e strade bloccate dagli innumerevoli detriti portati dal forte vento.
fonte: https://lij.wikipedia.org/wiki/Asti