La Stoà di Eumene (chiamata anche Portico di Eumene) era una stoà (passaggio coperto ad uso pubblico) dell'Acropoli di Atene, situata tra l'Odeo di Erode Attico e il Teatro di Dioniso. Prende il nome dal suo costruttore, Eumene II (il cui fratello Attalo II costruì la Stoà di Attalo nell'agorà di Atene, commissionandola probabilmente allo stesso architetto).
Fu costruita sul pendio della collina, il che significa che aveva bisogno di un muro di contenimento sostenuto da pilastri e archi a tutto sesto. Era a due piani, 46 metri più lunga della Stoà di Attalo e, a differenza di essa, non aveva camere oltre la sua aula principale a doppia navata, il che significa che era progettata per passeggiare piuttosto che per condurre affari. Originariamente presentava una facciata in marmo; le sue arcate furono inglobate nel muro difensivo bizantino del 1060 e sono ancora visibili. Aveva colonne doriche all'esterno, mentre all'interno presentava colonne ioniche al piano terreno e capitelli a calice (detti anche di tipo pergamene) al piano superiore.
Di fronte alla costruzione, al centro del portico e della spianata, si ergeva una immensa statua che si crede fosse quella del committente. Al termine della stoà sono situate le fondazioni del Monumento coregico di Nicia del 320 a.C., che aveva la forma di un piccolo tempio dorico.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sto%C3%A0_di_Eumene