Avezzano è un comune italiano di 40 749 abitanti della provincia dell'Aquila, in Abruzzo.
Elevato a rango di città con decreto del presidente della Repubblica del 21 giugno 1994, è documentato per la prima volta con chiarezza nel IX secolo. Il centro urbano si è sviluppato a cominciare dal riordino amministrativo francese e ancor più verso la fine del XIX secolo in seguito al prosciugamento del lago Fucino, anticamente situato al centro della Marsica.
La città, quasi completamente distrutta dal terremoto del 1915, è stata decorata con la medaglia d'argento al merito civile avendo subito nel 1944, pochi anni dopo la ricostruzione, gravi danni a causa dei bombardamenti aerei anglo-americani nonché atti di violenza e rappresaglie nazi-fasciste. A vocazione agricola, oltre che industriale e commerciale, costituisce un nodo geografico stradale e ferroviario nell'area appenninica dell'Italia centro-meridionale.
Le tracce della presenza dei cacciatori nomadi sono databili al Paleolitico inferiore, mentre lo stanziamento a carattere continuativo delle tribù bertoniane, provenienti dall'area costiera dell'Abruzzo, risalgono tra il Paleolitico medio e il Paleolitico superiore. Testimonianze di varia natura, archeologica e zoologica, sono emerse dalle cavità di origine tettonica del monte Salviano, in particolare dalle caverne Afra e La Difesa e dalla grotta di Ciccio Felice oltre che dai siti preistorici di Antrosano e Paterno.
Tracce delle necropoli di epoca romana, risalenti tra l'VIII e il V secolo a.C., sono emerse nelle località situate lungo la linea di confine dei territori occupati da Equi e Marsi come colle Sabulo, Cretaro-Brecciara e valle Solegara. Il fundus Avidianus, riconducibile al II-I secolo a.C., fu incluso totalmente nell'ager di Alba Fucens dopo la colonizzazione romana.
Nel 41 d.C. l'imperatore Claudio avviò i lavori finalizzati al prosciugamento del lago Fucino attraverso un emissario ipogeo servito dagli omonimi cunicoli, realizzati a sud della contemporanea Avezzano. L'opera idraulica, considerata tra le più ardite dell'epoca romana, fu completata nel 52 d.C. portando al prosciugamento di una buona parte del bacino lacustre attraverso lo scolo delle acque nel fiume Liri. Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente e le successive invasioni barbariche venne a mancare l'attività di manutenzione tanto che i sottopassi si ostruirono causando il totale ritorno del lago nel suo alveo naturale.
Devastato dalle incursioni degli eserciti stranieri dei goti, greco-bizantini e alemanni per quasi tutto il periodo altomedievale il territorio fu caratterizzato dalla presenza di centri abitati sparsi, gli antichi pagi, alcuni dei quali situati sui contrafforti montuosi.
Avezzano è citata per la prima volta con chiarezza in un diploma del IX secolo riportato da Leone Marsicano nella Chronica sacri monasterii casinensis. Tuttavia il processo di aggregazione che formò la cittadella ebbe inizio dopo la battaglia di Tagliacozzo vinta da Carlo I d'Angiò, a cui seguì la distruzione di Albe e del nucleo di Pietraquaria, e secondo alcuni storici con il coincidente abbandono del centro di Penna.
Gli statuti dell'universitas risalgono presumibilmente al XIV secolo mentre il centro urbano si sviluppò ulteriormente quando diversi villaggi adiacenti alla località Pantano completarono l'accorpamento per motivi logistici intorno alla chiesa dedicata in origine a San Salvatore e poi a Sant'Antonio Abate o, secondo altre fonti, a San Pietro o a San Clemente e solo successivamente a San Bartolomeo. La città fedele a Filippo II d'Angiò fu fatta devastare da Francesco I del Balzo che nella seconda metà del Trecento ordinò il sacco compiuto dal capitano di ventura Ambrogio Visconti e da 12 000 scorridori.
Il XV secolo segnò il declino definitivo di Albe, fino ad allora centro di riferimento politico e amministrativo della contea, a favore della cittadina confinante. Il territorio fu al centro delle lotte di potere tra le famiglie romane degli Orsini e dei Colonna. Gentile Virginio Orsini fece trasformare il castello trecentesco in una rocca rinascimentale, conformandola ai nuovi criteri dell'architettura militare. Gli Orsini mantennero il controllo delle contee e delle baronie marsicane fino agli anni 1495-1499, periodo in cui alcuni diplomi di re Federico I di Napoli attestano chiaramente il predominio dei Colonna sulla famiglia rivale; la loro signoria durò ininterrottamente per circa tre secoli fino all'abolizione dei feudi. Nel 1811 Gioacchino Murat decretò l'istituzione del distretto di Avezzano.
Il fenomeno del brigantaggio fu al centro delle vicende storiche del comprensorio prima e dopo l'unità d'Italia in seguito alla quale venne creato il circondario di Avezzano.
Tra il 1855 e il 1876 Alessandro Torlonia fece prosciugare definitivamente il lago Fucino che era il terzo bacino lacustre in Italia per estensione, dopo il Garda e il Maggiore. Fu ripreso il progetto di diciotto secoli prima e attraverso il restauro e l'ampliamento dell'incile, dell'emissario ipogeo e dei cunicoli di Claudio l'alveo fucense divenne una pianura agricola di oltre 16 000 ettari. Successivamente alla bonifica delle terre emerse la zona venne dotata di diverse infrastrutture come la rete viaria interna, a cui seguì la realizzazione delle strade per Sulmona e Tivoli tra il 1873 e il 1881, della ferrovia Roma-Sulmona nel 1888 e della linea diretta a Sora e Napoli nel 1902 dopo la realizzazione della galleria elicoidale di Capistrello. Risale alla seconda metà dell'Ottocento anche il progetto di ferrovia Rieti-Avezzano che non fu mai portato a termine.
Nel pieno dello sviluppo socio-economico l'area fucense fu colpita il 13 gennaio 1915 dal terremoto della Marsica, classificato tra i maggiori eventi sismici avvenuti in Italia per forza distruttiva e numero di vittime. La scossa principale, registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle ore 0723, provocò 30 519 morti e la devastazione di numerosi comuni del centro Italia. Ad Avezzano, prossima all'epicentro, le vittime furono oltre diecimila.
Molti giovani avezzanesi scampati al sisma persero la vita sul fronte durante la prima guerra mondiale. Con la successiva ricostruzione, favorita dai prigionieri austro-ungarici del campo di concentramento e dai soldati della Legione Romena d'Italia, vennero trasferiti nella città nuova uffici pubblici ed ecclesiastici come il genio civile e la cattedra della diocesi dei Marsi.
La città subì durante la seconda guerra mondiale diversi bombardamenti aerei, nuovamente distrutta per oltre il 70% fu liberata dall'esercito neozelandese il 10 giugno 1944. In seguito alle lotte contadine del secondo dopoguerra fu attuata la riforma agraria che permise l'espropriazione anticipata di oltre 14 000 ettari di terreni coltivabili del Fucino ai danni dei Torlonia e l'assegnazione agli agricoltori diretti, favorendo la cooperazione e il miglioramento delle condizioni socio-economiche del territorio.
Nel 1961 il comune di Avezzano fu decorato con la medaglia d'argento al merito civile per gli atti di abnegazione della sua comunità durante il secondo conflitto mondiale; nel 1994 fu invece elevato a rango di città con decreto del presidente della Repubblica.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Avezzano