Il Museo civico di Bevagna inaugurato nel 1996 nei locali a pianterreno di Palazzo Lepri, si è ampliato all'intero edificio a partire dal 2008 arricchendo in modo importante la conoscenza della storia di Bevagna e del suo territorio, soprattutto per il periodo che va dal XVI al XVIII secolo. La maggior parte dei dipinti appartiene infatti a questo periodo con artisti di chiara fama come Andrea Camassei, Ascensidonio Spacca, Dono Doni e Corrado Giaquinto e con altre opere considerate, purtroppo semplicisticamente, "minori" ma che tuttavia hanno un valore diattico-culturale oltre che storico-artistico, se considerate in relazione al contesto locale. Le raccolte locali costituiscono infatti una fonte insostituibile dal punto di vista della storia e della cultura locale, indicative del modo di essere e di pensare di una comunità.
Prima della recente risistemazione, tutto il materiale pittorico, archeologico e la biblioteca, ha dovuto subire numerosi spostamenti.
L'8 giugno 1872 il comune esprime per la prima volta la volontà di istituire un museo dove riunire le opere acquisite con l'eversione dei beni degli enti religiosi soppressi. A questa data, infatti, risale l'atto con cui l'amministrazione comunale mette all'ordine del giorno lo spostamento della biblioteca dagli ex conventi di San Filippo a San Domenico, insieme ai quadri di pregio esistenti nelle varie stanze municipali, per formare una piccola pinacoteca.
Questa decisione, tuttavia, viene attuata per metà, perché, mentre la biblioteca comunale, comincia ad avere vita nel 1884, bisognerà attendere ancora qualche anno prima che possa essere allestita una raccolta degna di questo nome.
Infatti, nella seduta del 14 novembre 1913, il sindaco comunica di nuovo alla giunta la necessità di trovare un collocamento più decoroso per la biblioteca e la pinacoteca proponendo di trasportare entrambe nella chiesa di San Francesco. Nell'aprile dell'anno successivo si stabilisce che la biblioteca comunale sia sistemata nell'abside della chiesa, mentre i quadri saranno collocati lungo le pareti laterali, senza apportare modifiche alla chiesa.
Una cartolina del 1915 mostra la trasformazione del luogo di culto in sede espositiva. Un'ondata di reclami, anche presso la Curia vescovile di Spoleto, pone però all'ordine del giorno la necessità di riaprire al culto la chiesa di San Francesco. Il commissario Regio pertanto, dopo aver assunto il potere del consiglio comunale, stabilisce che la chiesa “debba ritornare alla sua primitiva destinazione” e che si trasferisca la biblioteca e le opere d'arte nella sala capitolare del convento di San Domenico.
Bisognerà attendere ancora circa trent'anni, prima che si torni a parlare di pinacoteca. In occasione infatti delle onoranze tributate al professore Filippo Silvestri, illustre entomologo bevante, morto nel 1949, il commissario prefettizio delibera di conservare le sue pubblicazioni scientifiche e le sue onorificenze nella biblioteca comunale, posta dal 1924 al primo piano del Palazzo comunale (che a quel tempo era ancora Palazzo Lepri) e, contemporaneamente di sistemarvi anche la pinacoteca.
Nel 1978, a causa della maggiore esigenza di spazi da destinare alla biblioteca, la pinacoteca viene concentrata in tre ambienti del palazzo comunale, denominati sala delle armi, delle monete, del beato Giacomo, senza alcuna distinzione di epoca o di stile.
Nel 1996, dopo lunghi lavori di adeguamento strutturali e di allestimento realizzati dal Comune e dalla Regione, apre al pubblico la nuova sede della pinacoteca comunale al piano terra di Palazzo Lepri. Dopo il terremoto del 1997, la sede del Municipio viene trasferita nell'attiguo Palazzo già sede della Congregazione di Carità, e la pinacoteca viene allestita nelle nuove sale al secondo piano di palazzo Lepri, che verrà progressivamente destinato ad usi culturali (biblioteca, archivio, pinacoteca, museo archeologico).
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_civico_di_Bevagna