La teoria più accreditata dell'origine del nome Bruxelles è che derivi dall'olandese antico Broekzele o Broeksel, composto dai termini "mare” (bruoc / broek) e "casa, insediamento" (sella / zele / sel) ovvero “insediamento nella palude", in seguito latinizzato in Bruocsella. Anche i nomi di tutti i comuni della Regione di Bruxelles-Capitale sono di origine olandese, ad eccezione di Evere, che è celtico.
San Vindiciano, vescovo di Cambrai, fece il primo riferimento registrato al luogo, indicato come Brosella, nel 695, quando era ancora un piccolo borgo. I toponimi Bursellec e Brusellec sono attestati in alcuni documenti italiani, dell'inizio dell’XII secolo, riguardanti alcuni personaggi di rango vescovile e militare di origine normanna.
Tracce di insediamenti umani risalgono all’età della pietra, composte da vestigia e toponimi legati alle civiltà dei megaliti. Durante la tarda antichità, la regione vide l’occupazione romana, come attestato dalle prove archeologiche scoperte nel sito industriale di Thurn und Taxis, a nord-ovest del “Pentagon” (centro storico di Bruxelles) e dal rinvenimento di due ville romane, ad Anderlecht e Jette, la prima risalente al I secolo mentre la seconda al II secolo. A seguito della Caduta dell'Impero romano d'Occidente, la zona fu incorporata nel Regno franco.
Secondo la leggenda locale l'origine dell'insediamento è identificata con la costruzione di una cappella da parte di San Gagerico, vescovo di Cambrai, su un'isola del fiume Senne intorno al 580. Nonostante ciò la fondazione ufficiale di Bruxelles viene posta intorno al 979, quando il duca Carlo I di Lorena trasferì le reliquie della martire santa Gudula da Moorsel alla cappella di San Gagerico. Inoltre, precedentemente, quando re Lotario II nominò lo stesso Carlo (suo fratello) come duca della Bassa Lotaringia nel 976, Carlo aveva ordinato la costruzione di una fortificazione permanente proprio su quell’isola.
I primi documenti in relazione a Bruxelles risalgono al X secolo e fanno riferimento a delle chiese sorte sul Coudenberg, un'altura alle spalle della città.
Lamberto I di Lovanio ottenne la contea di Bruxelles intorno al 1000, sposando la figlia di Carlo. Grazie alla posizione strategica sulle rive del Senne, un'importante rotta commerciale tra Bruges, Gand, e Colonia, Bruxelles divenne un centro commerciale specializzato nel settore tessile, crescendo abbastanza rapidamente ed estendendosi andando a formare la città alta (Treurenberg, Coudenberg e Sablon/Zavel), e, per favorire un’ulteriore espansione, vennero bonificate le paludi circostanti, portando la popolazione a 30.000 abitanti. In questo periodo iniziarono i lavori della Concattedrale di San Michele e Santa Gudula, terminata nel 1225, in sostituzione di una precedente chiesa romanica. Nel 1183 i conti di Lovanio divennero duchi di Brabante, che a differenza della contea delle Fiandre, non era feudo del re di Francia bensì era incorporato nel Sacro Romano Impero.
All'inizio del XII secolo, nel 1144, fu costruita la prima cinta muraria di Bruxelles lunga 4 km e cinta da bastioni, e per permettere alla città di espandersi fu eretto un secondo gruppo di mura nel XIV secolo, tra il 1356 e il 1383, mura le quali si possono ancora vedere tracce, e il quale corso è adesso costituito dal “Small Ring”, una serie di viali che delimitano il centro storico della città.
Nel XV secolo il Ducato di Brabante passo ai duchi di Borgogna e rimase tale fino a quando, nel 1477, attraverso il matrimonio di Maria di Borgogna con l'imperatore del Sacro Romano Impero, Massimiliano I d'Asburgo, i Paesi Bassi borgognoni (dei quali l’attuale Belgio faceva parte) caddero sotto la sovranità degli Asburgo. Il Brabante fu integrato in questo stato composito e Bruxelles fiorì come capitale principesca dei prosperi Paesi Bassi borgognoni, dal 1482 noti come le Diciassette Province.
Il nipote di Maria ed erede del Brabante, Carlo V, divenne in seguito re di Spagna, incoronato nella concattedrale di Bruxelles, e persino imperatore del Sacro Romano Impero alla morte di suo nonno Massimiliano nel 1519. Carlo era ora il sovrano dell’Impero Asburgico in massima espansione, un impero "su cui il sole non tramonta mai", con Bruxelles che fungeva da una delle sue capitali.
Nel 1555, nel Palazzo del Coudenberg (distrutto da un incendio nel 1731), Carlo V abdicò tutti i suoi possedimenti e passò i Paesi Bassi al re di Spagna Filippo II. La dominazione spagnola non fu però ben accolta e nel 1567, per soffocare i moti autonomisti, il Duca d'Alba adottò metodi fortemente repressivi, arrivando a far decapitare 1.800 persone, da qui nacque un lungo e lacerante conflitto durato 80 anni. Il dominio spagnolo, che si protrasse per tutto il XVII secolo, si rivelò inetto e disastroso e causò un rapido declino economico, che portò a sua volta gli artigiani e i mercanti alla sollevazione popolare.
Tra XVI e XVII secolo Bruxelles era un fiorente centro per l'industria del merletto, inoltre, l'arazzo di Bruxelles era appeso alle pareti dei castelli in tutta Europa. Nel 1695, durante la guerra dei nove anni, re Luigi XIV di Francia inviò l’esercito a bombardare Bruxelles con l'artiglieria, che, con l'incendio risultante, è stato l'evento più distruttivo di tutta la storia di Bruxelles. La Grand Place fu distrutta, insieme ad altri 4.000 edifici, un terzo di tutti gli edifici della città. La ricostruzione del centro della città, effettuata negli anni successivi, ne cambiò profondamente l'aspetto e lasciò numerose tracce ancora visibili oggi.
In seguito al trattato di Utrecht del 1713, la sovranità spagnola sui Paesi Bassi meridionali fu trasferita al ramo austriaco degli Asburgo, dando nascita ai Paesi Bassi austriaci. Bruxelles fu occupata dalle truppe francesi Francia nel 1746, durante la guerra di successione austriaca, ma fu restituita all'Austria 2 anni dopo con il trattato di Aquisgrana, che governarono in modo avveduto, promuovendo tra l'altro un programma di rinnovamento urbanistico. La città rimase austriaca fino al 1795, quando i Paesi Bassi meridionali furono conquistati e annessi dalla Francia e la città divenne la capitale del Dipartimento della Dyle. Il dominio francese terminò nel 1815 con la sconfitta di Napoleone nella battaglia di Waterloo, a sud dell'attuale regione di Bruxelles-Capitale. Con il Congresso di Vienna del 1815 i Paesi Bassi meridionali si unirono al Regno Unito dei Paesi Bassi, sotto re Guglielmo I d'Orange e l'ex dipartimento di Dyle divenne la provincia del Brabante meridionale, con Bruxelles come capitale.
L’indipendenza venne raggiunta nel 1830 con lo scoppio della Rivoluzione belga, iniziata a Bruxelles il 25 agosto a seguito una rappresentazione dell'opera, di Daniel Auber, “La muta di Portici” al Teatro Reale della Monnaie. La città divenne la capitale e la sede del governo della nuova nazione, ed il Brabante meridionale fu rinominato semplicemente Brabante, con Bruxelles come centro amministrativo. Il 21 luglio 1831, Leopoldo I, il primo re dei belgi, salì al trono, intraprendendo la distruzione delle mura della città e la costruzione di numerosi edifici.
Dopo l'indipendenza Bruxelles subì molti cambiamenti: divenne un centro finanziario, grazie alle decine di società lanciate dalla Société générale de Belgique; la rivoluzione industriale e l'apertura del Canale Charleroi-Bruxelles nel 1832 portarono prosperità alla città attraverso il commercio e la produzione; la Libera università di Bruxelles fu fondata nel 1834 e l'Università Saint-Louis nel 1858; nel 1835 venne costruita la prima ferrovia per passeggeri, al di fuori dell'Inghilterra, che collegava il comune di Molenbeek-Saint-Jean con Mechelen.
Nel 1847 fu commissionata la costruzione dell'Avenue Louise, una strada monumentale fiancheggiata da castagni che avrebbe consentito un facile accesso al noto Bois de la Cambre. Tuttavia, il contiguo comune di Ixelles, attraverso il quale territorio sarebbe dovuta passare la strada, oppose una forte resistenza al progetto e, dopo anni di negoziati infruttuosi, nel 1864 Bruxelles annesse al proprio territorio comunale la stretta fascia di terra necessaria per la via, più il Bois de la Cambre stesso. Tale decisione spiega l'insolita protrusione sud-orientale della città di Bruxelles e la separazione di Ixelles in due parti separate. Anche il campus dell'Université libre de Bruxelles a Solbosch fa parte del comune di Bruxelles.
Durante il XIX secolo la popolazione di Bruxelles crebbe considerevolmente, passando da circa 80.000 a più di 625.000 abitanti tra la città e i suoi dintorni. Il Senne era diventato un grave pericolo per la salute dei cittadini e così, dal 1867 al 1871, sotto il mandato dell'allora sindaco della città, Jules Anspach, il suo intero corso attraverso l'area urbana venne completamente coperto. Ciò permise il rinnovamento urbano e la costruzione di edifici moderni in stile Haussmann lungo i grandi viali centrali, caratteristici del centro di Bruxelles oggi, iniziando uno sviluppo protrattosi per tutto il regno di Leopoldo II. Edifici che risalgono a questo periodo sono la Borsa di Bruxelles del 1873, il Palazzo di Giustizia del 1883 e la Chiesa Reale di Santa Maria del 1885. Inoltre, grazie all'Esposizione Internazionale del 1897, ci fu una notevole promozione delle infrastrutture. Tra le altre cose, il Palazzo delle Colonie, l'attuale Museo reale per l'Africa Centrale, nel sobborgo di Tervuren, venne collegato alla capitale dalla costruzione di un grande viale lungo 11 km.
Bruxelles divenne una delle principali città europee per lo sviluppo dello stile Art Nouveau negli anni 1890 e nei primi anni del 1900. Gli architetti Victor Horta, Paul Hankar e Henry van de Velde erano noti per i loro innovativi progetti, molti dei quali sopravvivono oggi.
Durante il XX secolo la città ha ospitato varie fiere e conferenze, tra cui una Conferenza Solvay sulla chimica e sulla fisica nel 1927 e tre fiere mondiali: l'Esposizione internazionale di Bruxelles del 1910, l'Esposizione internazionale di Bruxelles del 1935 e la Fiera mondiale di Bruxelles del 1958. Nel 1914, durante la prima guerra mondiale, Bruxelles venne occupata dalle truppe tedesche che, tuttavia non causarono ingenti danni.
Nel 1921 il comune di Bruxelles inglobò i comuni settentrionali di Haren, Laken e Neder-Over-Heembeek.
Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, fu nuovamente occupata dalle forze tedesche e non subí gravi danni, prima di essere liberata dalla British Guards Armoured Division il 3 settembre 1944. L'aeroporto di Bruxelles, nel sobborgo di Zaventem, risale all'occupazione tedesca.
Dopo la seconda guerra mondiale Bruxelles vide un'ampia modernizzazione: la costruzione del collegamento Nord-Sud, che collega le principali stazioni ferroviarie della città, fu completato nel 1952, mentre il primo servizio pre-metro (metropolitana) è stato lanciato nel 1969 e la prima linea della metropolitana è stata aperta nel 1976. A partire dai primi anni 1960 Bruxelles divenne la capitale de facto di quella che sarebbe poi diventata l’Unione europea, motivo per cui quindi costruiti numerosi edifici moderni che hanno profondamente modificato la morfologia cittadina, ciò avvenne con poco riguardo per l'estetica degli edifici più recenti e numerosi punti di riferimento architettonici sono stati demoliti per far posto a edifici più nuovi che spesso si scontravano con l’estetica l'ambiente circostante, denominando tale processo Brusselizzazione.
A differenza di quanto avvenne nelle altre città principali del Belgio, i comuni contigui a Bruxelles, rimasti indipendenti, mantennero la loro autonomia con le riforme amministrative del 1964, 1970 e 1975, e oggi fanno parte, assieme al comune di Bruxelles, della Regione di Bruxelles-Capitale, ormai completamente urbanizzata, mentre altri comuni circostanti, parte dell'area metropolitana brussellese, fanno parte della provincia del Brabante Fiammingo nella regione delle Fiandre, di cui la regione brussellese è un'enclave.
Bruxelles è stata tristemente al centro delle cronache per la strage dell'Heysel, avvenuta il 29 maggio 1985.
La Regione Bruxelles-Capitale è stata costituita il 18 giugno 1989, dopo una riforma costituzionale dell’anno precedente . È una delle tre regioni federali del Belgio, insieme alle Fiandre e alla Vallonia, e ha uno status bilingue. L'iride gialla è l'emblema della regione (in rimando alla presenza di questi fiori sul sito originale della città) e una versione stilizzata è presente sulla sua bandiera ufficiale.
Negli ultimi anni Bruxelles è diventata sede di importanti eventi internazionali: nel 2000 è stata nominata Capitale europea della cultura insieme ad altre otto città europee; nel 2013 la città è stata sede dell'accordo di Bruxelles; nel 2014 ha ospitato il 40° vertice del G7 e nel 2017, 2018 e 2021 rispettivamente il 28°, il 29° e il 31° vertice NATO.
Il 22 marzo 2016 tre ordigni coordinati sono stati fatti esplodere dall'ISIS a Bruxelles, due all'aeroporto di Bruxelles e uno alla stazione della metropolitana Diaalbeek/Maelbeek, causando 32 vittime, la morte dei 3 attentatori suicidi e 330 feriti. È stato l'atto di terrorismo più letale in Belgio.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Bruxelles