Buckingham Palace, situato nella Città di Westminster a Londra, è la residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito, attualmente Carlo III. L'espressione "Buckingham Palace" o semplicemente "The Palace" è diventata comune per esprimere tutto ciò che riguarda gli ambienti della corte e della famiglia reale.
Oltre ad essere la residenza ufficiale del re, è il luogo in cui si svolgono numerose cerimonie pubbliche (dai ricevimenti dei reali alle visite dei vari capi di Stato) ed è anche una notevole attrazione turistica (famoso in tutto il mondo è il cambio della guardia). Da un punto di vista più profondo, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per i sudditi, nei momenti gioiosi e tristi della storia del Regno Unito. Il palazzo si estende su di una superficie di 77000 m².
Nel Medioevo il sito del futuro palazzo costituiva parte del maniero di Ebury (detto anche Eia). Il terreno era per lo più paludoso a causa della vicinanza del corso del ruscello Tyburn, che ancora oggi scorre sotto il cortile e l'ala sud della costruzione. Dove il fiumiciattolo era comodamente guadabile (a Cow Ford), sorse il villaggio di Eye Cross. La proprietà di queste terre cambiò più volte, passando a Edoardo il Confessore e a Edith del Wessex sul finire dell'epoca sassone, e, dopo la conquista normanna, a Guglielmo il Conquistatore. Quest'ultimo assegnò queste terre a Geoffrey de Mandeville, il quale a sua volta le concesse ai monaci dell'abbazia di Westminster.
Nel 1531 Enrico VIII acquisì la costruzione dell'Ospedale di San Giacomo, che trasformò nell'attuale St James's Palace, e nel 1536 ottenne anche il maniero di Ebury dal patrimonio dell'abbazia di Westminster. Questo trasferimento fece tornare il sito di Buckingham Palace nelle mani reali per la prima volta dall'epoca di Guglielmo il Conquistatore cinquecento anni prima. All'epoca, l'antico villaggio di Eye Cross era ormai entrato in decadenza e l'area era perlopiù abbandonata. Alla ricerca di denaro, Giacomo I d'Inghilterra vendette parte dei beni della Corona, ma mantenne per sé parte del sito sul quale stabilì un giardino di 4 acri (circa 16000 m²) per coltivarvi gelsi utili all'allevamento di bachi da seta (il lato nordovest dell'attuale palazzo). Clement Walker, nel suo Anarchia Anglicana (1649), riferisce anche come accanto al giardino sorgessero varie strutture accessorie allo scopo.
Il primo edificio di cui si abbia notizia costruito sul sito era quello di sir William Blake, eretto attorno al 1624. Questo venne acquisito da Lord Goring, che dal 1633 iniziò ad espandere la costruzione originaria che divenne nota come Goring House. La casa passò successivamente a Henry Bennet, I conte di Arlington nel 1640 e questi l'abitò sino a quando non bruciò in un rovinoso incendio nel 1674. A seguito di questo evento venne costruita quella che divenne nota come Arlington House sull'attuale lato sud del palazzo attuale, dall'anno successivo. Nel 1698, John Sheffield acquistò la proprietà che prese da lui il nome quando venne creato duca di Buckingham e Normanby nel 1703. Buckingham House venne costruita per John Sheffield nel 1703 su disegno di William Winde. Lo stile scelto fu quello di un grande blocco centrale a tre piani, con due ali di servizio più piccole ai fianchi. Nel 1762, Buckingham House venne venduta dal figlio illegittimo del duca, sir Charles Sheffield, nel 1761 a re Giorgio III per 21.000 sterline unendo la proprietà anche il giardino dei gelsi che formalmente apparteneva ancora alla famiglia reale sin dalla sua istituzione. La nuova residenza venne destinata a residenza privata per la famiglia reale, in particolare per la Regina Carlotta, consorte di Giorgio III, piuttosto che al ruolo di palazzo reale ufficiale, che rimase a St. James's Palace.
Ancora oggi, infatti, gli ambasciatori stranieri sono accreditati alla Corte di St. James, anche se è al Palazzo di Buckingham che presentano al re le loro credenziali.
Sotto la nuova proprietà reale, la costruzione divenne nota col nome di The Queen's House dal momento che divenne la residenza privata ed abituale della regina Carlotta. A partire dal 1762 la struttura venne completamente rimodernata. Nel 1775, un Act of Parliament ne assegnò la proprietà esclusiva alla regina Carlotta, in cambio della rinuncia ai suoi diritti sulla vicina Somerset House, e 14 dei suoi 15 figli nacquero qui. Mobilio venne trasferito da Carlton House mentre altri vennero acquistati in Francia dopo la Rivoluzione Francese del 1789. Mentre St James's Palace rimase la residenza ufficiale e cerimoniale dei sovrani britannici, "Buckingham House" venne sempre più utilizzata come residenza effettiva da tutta la famiglia reale a partire dal 1791.
La regina Carlotta morì nel 1818 e poco dopo, nel 1820, morì anche suo marito, Giorgio III. Dopo la sua ascesa al trono, il figlio della coppia, Giorgio IV continuò i lavori di restauro della casa con l'intento di renderla più confortevole alle sue esigenze. Ad ogni modo, nel 1826, mentre i lavori erano ancora in corso d'opera, il re decise di trasformare la casa in un vero e proprio palazzo, affidandone il progetto a John Nash.
Il palazzo che venne edificato era composto attorno ad un grande cortile d'onore di forma quadrata, con la struttura dell'antica Buckingham House al centro. La facciata del nuovo edificio venne costruita in pietra di Bath, con squisiti dettagli in stile neoclassico francese. Questo palazzo è molto simile a quello odierno, ma senza la grande ala est di fronte al Mall, che ora chiude il quadrilatero.
Dove adesso sorge l'ala est, tra le due ali esterne, vi era invece un arco trionfale in marmo, modellato sullo stile dell'Arco di Costantino a Roma. Quest'arco, per la cui costruzione erano state spese 34.450 sterline, serviva da entrata di rappresentanza. Secondo l'intenzione di Giorgio IV, avrebbe dovuto avere alla sua sommità una statua equestre in bronzo che lo rappresentasse, ma alla sua morte la statua non era ancora stata terminata e quando il Parlamento, seppure riluttante, dovette saldare il conto, decise di trasferirla a Trafalgar Square.
Gli interni del palazzo avrebbero dovuto essere, da progetto, di uno splendore incomparabile. Sir Charles Long raccomandò al re di far eseguire decorazioni interne in scagliola a colori vivaci, in lapislazzuli blu e rosa, e di far decorare il soffitto con pannelli in gesso scolpiti.
I costi dei lavori lievitarono drammaticamente e ne 1829 Nash dovette bloccare i lavori. Alla morte di Giorgio IV nel 1830, suo fratello minore Guglielmo IV convocò Edward Blore a terminare l'opera; questi era un architetto meno idealista di Nash ma più dotato nella gestione degli affari e soprattutto nel contenimento dei corsi: pertanto conservò ciò che Nash aveva completato e terminò il palazzo in uno stile simile, sebbene più uniforme e meno bizzarro. Le stanze di rappresentanza e di semi-rappresentanza furono completate sotto il regno di Guglielmo IV, uomo di gusti più semplici e di sua moglie, la regina Adelaide. Guglielmo ad ogni modo non si trasferì mai ufficialmente a palazzo. Dopo che il Palazzo di Westminster venne distrutto da un incendio nel 1834, si offrì di convertire Buckingham Palace a nuova sede del parlamento inglese, ma l'offerta venne rifiutata.
Alla morte di Guglielmo IV, i crescenti costi del palazzo non ancora terminato creavano un notevole sgomento al Parlamento e alla stampa dell'epoca. Il costo finale della ricostruzione di Buckingham Palace fu di 719.000 sterline.
È interessante notare che quando il palazzo del Parlamento venne distrutto da un incendio, nel 1834, il re offrì l'allora incompleto palazzo come sede del governo, un'offerta che suggerisce come egli fosse meno interessato al palazzo rispetto a suo fratello. Il Parlamento però declinò l'offerta e il palazzo venne ricostruito.
Molte delle stanze di rappresentanza più piccole vennero arredate in quest'epoca, nello stile cinese della reggenza, e molti mobili, suppellettili e caminetti furono fatti trasportare dal Padiglione Reale di Brighton e da Carlton House, i palazzi di Giorgio IV, dopo la morte di quest'ultimo.
Nel 1837, con l'ascesa al trono della regina Vittoria, il Palazzo di Buckingham divenne la residenza reale ufficiale della regina; fu la prima ad abitarvi stabilmente dal momento che il suo predecessore, Guglielmo IV, era morto prima del completamento del palazzo. Vittoria notò da subito che le stanze di rappresentanza erano una festa di oro e di colori, mentre per contro le altre stanze erano molto meno lussuose e poco si addicevano a quello che ora era divenuto un vero e proprio palazzo reale. I caminetti facevano tanto fumo che occorreva lasciar spento il fuoco e la corte tremava per il freddo nella stagione invernale. La ventilazione delle stanze era insufficiente e vi era sempre cattivo odore. Quando venne deciso di installare delle lampade a gas ci si preoccupò per l'eccessivo accumulo di gas ai piani inferiori. Le cronache del tempo riferiscono inoltre che il personale di servizio era negligente e pigro e che il palazzo appariva generalmente piuttosto sporco. Dopo il matrimonio della regina con il Principe Alberto nel 1840, quest'ultimo si preoccupò di riorganizzare il personale di servizio e di correggere gli errori di costruzione riscontrati nella struttura. Nel 1840 finalmente tutto venne sistemato e i costruttori poterono lasciare il palazzo.
La grande ala est verso il The Mall (che oggi costituisce la 'facciata pubblica' del palazzo) venne costruita dopo il matrimonio della regina Vittoria. Nel 1847, però, la coppia iniziò a pensare che il palazzo appariva ancora troppo piccolo per le esigenze della famiglia reale che stava crescendo e per la vita di corte. Venne così fatta costruire una nuova ala che chiudeva il quadrilatero al centro del palazzo, su progetto dello stesso architetto che già aveva lavorato per Guglielmo IV, Edward Blore, il quale a sua volta incaricò dell'esecuzione dei lavori Thomas Cubitt. Su questa nuova ala si trova il balcone da cui si affaccia la famiglia reale nelle occasioni importanti. Anche la sala da ballo e altre stanze di rappresentanza vennero costruite in questo periodo, su disegno di Sir James Pennethorne, un allievo di Nash. Prima della morte del principe Alberto la regina Vittoria amava molto la musica e il ballo, e grandi musicisti dell'epoca vennero più volte invitati a suonare al Palazzo di Buckingham. Tra questi si ricordano Felix Mendelssohn e Johann Strauss jr con la sua orchestra, che nel 1849 compose la Alice Polka in onore della principessa Alice. Durante questo periodo Buckingham Palace divenne spesso lo scenario di balli sontuosi, di cerimonie reali, di investiture e di rappresentazioni teatrali. La regina Vittoria decise di spostare l'arco che costituiva un tempo l'entrata di rappresentanza al palazzo nella sua posizione attuale vicino allo Speakers' Corner di Hyde Park.
Dopo la morte del principe Alberto nel 1861, la regina Vittoria si ritirò quasi completamente dalla vita pubblica, abbandonando Buckingham Palace e preferendo vivere al castello di Windsor, al Castello di Balmoral ed a Osborne House. Il palazzo reale conobbe un periodo di declino, venendo usato sempre più raramente. Malgrado la regina sia stata in seguito costretta a tornare a vivere a Londra per una questione d'immagine nei confronti dell'opinione pubblica, le cerimonie di corte continuarono a svolgersi al castello di Windsor, presiedute da una malinconica regina vestita rigorosamente sempre a lutto.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Buckingham_Palace