Il disastro del Vajont è stato un disastro ambientale ed umano verificatosi la sera del 9 ottobre 1963, nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont nell'omonima valle (al confine tra Friuli e Veneto), dovuto alla caduta di una frana dal soprastante pendio del Monte Toc nelle acque del bacino alpino realizzato con l'omonima diga; la conseguente tracimazione dell'acqua contenuta nell'invaso, con effetto di dilavamento delle sponde del lago, coinvolse prima Erto e Casso, paesi vicini alla riva del lago dopo la costruzione della diga, mentre il superamento della diga da parte dell'onda generata provocò l'inondazione e la distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone, e la morte di 1917 persone.
Le cause della tragedia, dopo numerosi dibattiti, processi e opere di letteratura, furono ricondotte ai progettisti e dirigenti della SADE, ente gestore dell'opera fino alla nazionalizzazione, i quali occultarono la non idoneità dei versanti del bacino, a rischio idrogeologico. Dopo la costruzione della diga si scoprì infatti che i versanti avevano caratteristiche morfologiche (incoerenza e fragilità) tali da non renderli adatti ad essere lambiti da un serbatoio idroelettrico. Nel corso degli anni l'ente gestore e i suoi dirigenti, pur essendo a conoscenza della pericolosità, anche se supposta inferiore a quella effettivamente rivelatasi, coprirono con dolosità i dati a loro disposizione, con beneplacito di vari enti a carattere locale e nazionale, dai piccoli comuni interessati fino al Ministero dei lavori pubblici.
Il cimitero delle vittime del Vajont è monumento nazionale dal 2003. Si trova in località San Martino, presso Fortogna, in comune di Longarone. È stato realizzato subito dopo il disastro del Vajont, nel 1963, e ultimato definitivamente negli anni ottanta. Il cimitero è stato luogo di alcune riprese del film Vajont del 2001 di Renzo Martinelli.
Le fasi di realizzazione hanno il via durante la ricostruzione urbanistica di Longarone a seguito del disastro del Vajont del 9 ottobre 1963. La costruzione è stata terminata soltanto nel 1972 a seguito di contrasti tra il genio civile e il comune di Longarone. Il cimitero ospitava le salme di 1.464 vittime del disastro, di cui solo 700 con il nome. Il cimitero è stato completamente ristrutturato nel 2003, con la discussa rimozione delle lapidi originarie. Attualmente presenta 1.910 cippi bianchi con tutti i nomi delle vittime della tragedia, a prescindere o meno dall'effettivo ritrovamento e della giusta corrispondenza nome-salma.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_delle_vittime_del_Vajont