Villa Redenta è una villa suburbana, circondata da un parco pubblico, situata a nord di Spoleto. La struttura principale è il blocco rettangolare che si affaccia direttamente sulla strada, via Flaminia, prolungato ai lati dal muro di cinta in linea con gli annessi: la fattoria e la Cafè House sulla destra, la cappella, la serra e il giardino d'inverno sulla sinistra.
La villa deve il suo nome ad una serie di passaggi di proprietà: Villa Martorelli Orsini, poi Loccatelli, della Genga e infine Redenta.
Numerosi resti e frammenti di marmi, l'esistenza di un pavimento romano in cotto a spina di pesce ed altri reperti archeologici rinvenuti in zona, testimoniano l'esistenza di ville patrizie suburbane e luoghi di culto databili fra l'età augustea e il IV secolo.
Nella prima metà del cinquecento Gerolamo Pianciani Martorelli, membro di una delle più antiche famiglie spoletine, interviene su un insediamento edilizio di epoca romana: a due isolate costruzioni aggiunge una nuova torre e trasforma il complesso in residenza . Variazioni significative sia all'interno sia all'esterno del fabbricato sono nuovamente apportate dopo il 1714, anno in cui l'ultima discendente del casato Martorelli, la nobildonna Costanza, moglie di Giuseppe Loccatelli di Cesena, cede Villa Martorelli, di cui era usufruttuaria, ai figli Fabio e Angelo.
I figli di Fabio, l'alto prelato Francesco Maria, per 40 anni vescovo di Spoleto, e il monsignore Fabrizio Loccatelli, sul finire del settecento, ereditano la residenza e ne rielaborano gli schemi architettonici per dare ad essa nuova forma e funzione: vengono aggiunti la vicina dépendance e il refettorio.
Ampliamenti e restauri vengono effettuati in occasione di ospiti importanti accolti con grande sfarzo e solennità: vi soggiornano prima Papa Pio VI nel 1782 e successivamente Papa Pio VII nel 1800 e nel 1805, al suo rientro da Parigi . In entrambi i casi i Loccatelli commissionano il ritratto del pontefice allo scultore romano Vincenzo Pacetti, che realizza due raffinati bassorilievi (foto del ritratto di Pio VII) .
Nello stesso periodo vengono effettuati lavori di risistemazione del parco, il rifacimento della facciata della cappella, la realizzazione della serra/limonaia, del tempietto dorico e della Café-house, più spesso chiamata Kaffee Haus, realizzata in stile tardo rococò, riccamente decorata all'interno con stucchi dorati a foglia, dipinti e affreschi attribuiti a Francesco Appiani .
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Redenta