Susanna Tamaro nasce a Trieste, il 12 dicembre del 1957. Scrittrice di best seller, ha lavorato per anni anche come autrice per la televisione, cominciando la sua carriera creativa nell'ambito dei documentari e prendendo parte come curatrice ed ideatrice a diversi programmi scientifici. Il successo la coglie poco più che quarantenne, quando pubblica, nel 1994, il romanzo dal titolo "Va dove ti porta il cuore", il quale la fa conoscere in campo internazionale, vendendo oltre 14 milioni di copie in tutto il mondo.
Le origini sono di tutto rispetto: la scrittrice triestina ha tra i propri parenti anche il celebre scrittore Italo Svevo, creatore di Zeno e del famoso romanzo che porta nel titolo questo nome.
Ad ogni modo, la piccola Susanna Tamaro deve sin da subito fare i conti con una situazione molto difficile, sulla quale tornerà in futuro nelle sue stesse opere, traendo linfa creativa e drammatica per i suoi romanzi. Quando è ancora molto piccola infatti, i suoi genitori si separano poco dopo la sua nascita, e lei viene affidata alla nonna materna, la quale si prende cura della bambina e dei suoi due fratelli. La Tamaro ha un fratello più grande, Stefano, e uno più piccolo, Lorenzo.
A rendere meno anguste le vicissitudini legate all'infanzia, è il fatto che la famiglia della futura scrittrice è benestante, circostanza non da poco nell'Italia degli anni '60. Nel 1976, la giovane Susanna consegue il diploma magistrale nella sua città, innamorandosi delle lettere e dei classici della grande letteratura. Grazie all'alto profitto scolastico, si guadagna il biglietto per il trasferimento a Roma, aggiudicandosi una borsa di studio per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia romano. Con la letteratura, il cinema ricopre un ruolo importante tra i suoi interessi.
Il diploma in regia, con il cortometraggio d'animazione dal titolo "L'origine del giorno e della notte", ispirato alla civiltà Inca, arriva dopo quasi un anno. Nell'estate del 1977 comincia a collaborare in qualità di aiuto-regista e assistente con Salvatore Samperi, il quale proprio in quell'anno è a Trieste per girare il film "Ernesto", tratto dall'omonimo libro di Umberto Saba.
Il sodalizio dura ancora qualche anno e nel 1979 Susanna Tamaro è ancora una volta assistente di Samperi nel noto film "Liquirizia", nel quale compare anche come attrice in un breve scorcio, ricoprendo il ruolo di una accanita giocatrice di flipper. Da questo momento comincia anche la sua attività di autrice e redattrice per la televisione, soprattutto all'interno dei contenitori culturali, perlopiù documentari.
Intanto però la Tamaro scrive. E nel 1981 mette il punto al suo primo vero romanzo dal titolo "Illmitz", rimasto inedito. Il dattiloscritto riceve l'apprezzamento di Claudio Magris, ma le case editrici si rifiutano di pubblicarlo.
Gli anni '80 sono importanti per la futura autrice soprattutto in chiave di esperienze legate al mondo della televisione: la collaborazione con la Rai si fa sempre più frequente, nonostante la neonata Rai 3 rispedisca al mittente la sua candidatura a tempo pieno, in quanto il diploma del Centro Sperimentale non le viene riconosciuto come laurea.
E' il 1989 segnare l'inizio a tutti gli effetti della sua carriera di scrittrice. La casa editrice Marsilio vuole lanciare sul mercato una collana di giovani scrittori inediti e la Tamaro decide di inviare un manoscritto, dal titolo "La testa fra le nuvole", il quale diventa il suo primo romanzo edito. Nello stesso periodo, causa anche le condizioni ambientali della città di Roma, ove risiede, si ammala di bronchite asmatica.
L'anno dopo allora decide di trasferirsi nei dintorni di Orvieto, in Umbria, ospite di un'amica. È, anche questo, l'inizio di un grande amore, quello della scrittrice con questa regione italiana, dove risiederà per molti anni, acquistando anche un casale nei pressi di Porano.
L'anno dopo il suo esordio, Marsilio decide di pubblicare anche il suo secondo romanzo, dal titolo "Per voce sola", che passa completamente inosservato, nonostante le attenzioni che riceve da Federico Fellini e Alberto Moravia.
Nel 1991 scrive "Cuore di ciccia", per Mondadori, affacciandosi anche alla letteratura per ragazzi. Dopo questa pubblicazione, Susanna Tamaro si prende tre anni di silenzio, i quali le servono per portare a compimento quello che sarà il suo capolavoro, dopo uno strenuo lavoro di ricerca sulla scrittura e, soprattutto, all'interno di se stessa e del proprio passato.
L'esito della pausa di riflessione è "Va dove ti porta il cuore", pubblicato nel 1994, romanzo dal tono sentimentale per giunta accolto con freddezza e circospezione da parte della critica letteraria. Si tratta di una sorta di lettera scritta in forma di diario da parte di una nonna, vicina alla morte, e rivolta alla nipote in procinto di partire per l'America. La vicenda si inserisce all'interno delle dispute famigliari, con il racconto, tra le righe e ben architettato lungo tutto l'arco del racconto, di una menzogna che ha coinvolto e travolto l'intera famiglia. Il libro, edito da Baldini e Castoldi, vende oltre 14 milioni di copie in tutto il mondo, diventando un vero e proprio "caso" letterario.
L'anno dopo, nel 1995, il comico Daniele Luttazzi realizza la parodia del libro, dal titolo "Va dove ti porta il clito". La Tamaro fa causa a Luttazzi per plagio, perdendo di fatto la disputa, in quanto si sarebbe trattato, come pare ovvio, di libertà di satira.
L'anno dopo però, nel 1996, la regista Cristina Comencini realizza il film dal romanzo, il quale riporta il medesimo titolo. Gli interpreti principali sono Virna Lisi, Margherita Buy e Massimo Ghini.
Nel 1998, l'autrice triestina pubblica "Cara Matildha - Non vedo l'ora che l'uomo cammini", edito dalle Edizioni Paoline: si tratta di una collezione dei suoi migliori interventi per il giornale "Famiglia Cristiana", con cui collabora dal 1996.
Le sue parole salgono anche sul palco del Festival di Sanremo, nel 1997, quando un suo brano partecipa al concorso canoro: la canzone è interpretata da Tosca e musicata da Ron. Sempre nel 1997, pubblica "Anima Mundi", altro romanzo che vende molte copie ma che non riesce a bissare il successo del precedente libro. Nello stesso periodo, il collettivo letterario e satirico Luther Blissett diffonde la falsa notizia del suo suicidio, con il fine di attirare attenzione mediatica nei propri confronti.
Il 23 settembre del 1998 muore il padre di Susanna Tamaro, Giovanni, nella città di Roma. La causa della morte è emorragia interna ed è la Procura a renderla ufficiale, tramite un comunicato, smentendo così le false notizie trapelate su alcuni giornali, incentrate sulla mai provata storia di un omicidio avvenuto nel monolocale della scrittrice.
Dal 2000 si lega alla casa editrice Rizzoli, alla quale cede in parte i diritti di tutte le sue opere precedenti, compreso "Va' dove ti porta il cuore". Il 16 ottobre dello stesso anno, nasce la Fondazione Tamaro, impegnata nella solidarietà e nel volontariato.
Dal 2001 al 2003 pubblica alcune raccolte di racconti, come "Raccontami"e l'interessante "Fuori", la quale raggruppa alcune storie di immigrati ai margini della società.
È del 2005 il suo esordio nel cinema, con la realizzazione, autoprodotta, del film "Nel mio amore", tratto dal suo racconto "L'inferno non esiste". L'anno dopo scrive per il teatro, con la cantautrice Grazia Di Michele e la scrittrice Sandra Cisnereos. Il 27 settembre del 2006 viene pubblicato il seguito di "Va' dove ti porta il cuore", che si intitola "Ascolta la mia voce". I diritti del libro vengono venduti in più di 12 paesi e il romanzo si rivela un successo internazionale, forte anche di alcune prese di posizione di cui si fa portavoce il libro, frutto delle idee da sempre sostenute dalla scrittrice di Trieste. L'eutanasia, l'aborto e l'ingegneria genetica sugli embrioni, sono solo alcune delle condanne contenute nel romanzo, unitamente alla dura avversione dimostrata dalla Tamaro per tutto quanto concerne il Sessantotto e le sue ideologie.
Nel 2008 esce il romanzo "Luisito - Una storia d'amore". Nel 2011 invece, arriva il romanzo "Per sempre".
Vicinissima al mondo cattolico, ha sostenuto in modo manifesto e agguerrito diverse campagne della Chiesa, come l'astensione al referendum sulla procreazione assistita del 2005 o il "Family Day" del 2007. Susanna Tamaro è anche una convinta animalista.
Il ritiro dalla vita pubblica
Nel 2019, nel giorno del suo 62° compleanno, dichiara di volersi ritirare dalla vita pubblica per dedicarsi solo alla scrittura. Alla base della sua decisione c'è una malattia, la sindrome di Asperger.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Susanna_Tamaro